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In una notte d’estate

«Vorrei tanto poter tornare indietro…» Lo guardai come se quelle parole mi suonassero familiari e disprezzai quel suo fare remissivo.

«Di grazia, dove ? E se non è troppo disturbo , perché ?» Chiesi con una punta di astio nella voce.

«Vorrei tornare a quei giorni in cui mi svegliavo e sul mio telefono era presente il messaggio del buongiorno. Vorrei tornare a quelle notti in cui non riusciva a dormire prima di un esame ed io la stringevo a me e la facevo addormentare… Vorrei tornare a quei giorni…» «Basta cosi! Sei troppo patetico! Una persona come lei non ti meritava o forse si, devo ancora decidere se prenderti a schiaffi o compatire questo tuo lato ignobile!»

Feci una lunga pausa, guardai fuori dalla finestra mentre la luna illuminava il cielo. «Ascoltami bene! Posso anche capire, anche se non del tutto, questo tuo attaccamento a qualcosa che ti ha fatto stare bene, che ti ha dato gioia, ma non accetto questo tuo assurdo modo di incolparti! Va bene, hai fatto degli errori… errori che sono normali per la prima relazione, ma ricorda che questi errori ti faranno crescere!»

Mi guardò come se stesse aspettando che un pensiero gli balenasse in testa «Io l’amavo!» Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Spaventato da quello che lo attendeva mi guardò con le lacrime agli occhi «Sei sempre più patetico! Asciugati quelle insensate lacrime e ascolta!» Dissi porgendogli con noncuranza un fazzoletto.

«Tu amavi lei e questo è innegabile, ma lei non amava te! Una persona che ti abbandona quando hai bisogno di lei, che ti incolpa di tutto quando sa perfettamente che sta mentendo a te e a se stessa, una persona che non è in grado di provare amore e di essere onesta con se stessa, può amare ? Può amarti ? Io direi proprio di no! Detto questo ti do un consiglio, non legarti a nessuno! Vivi la tua vita senza bisogno di nessuno e non cercare di trovare qualcosa che ti faccia stare bene, ma creala! Le donne sono estremamente volubili. Non accettano niente a meno che non sia compatibile con i loro obbiettivi! Se sei grasso cercano di portarti a dimagrire e non lo fanno per te, ma per loro stesse, se sei brutto tentanto di cambiarti, se sei strano tentano di renderti diverso, ma ricorda che non lo fanno per te, ma per loro stesse. Ti dicono “A me non interessa il tuo aspetto, amo te perché sei dolce e sensibile” Puttanate! Quando poi per tuoi motivi personali cambi anche di una virgola, ti lasciano a te stesso perché non gli vai più bene! Capisco come ti senti, capisco che è dura quando non hai più la persona che ami accanto, siamo la stessa persona dopo tutto, un po come fratelli, ma è anche vero che ora stai male, ma passerà! Le donne non sono quello che credi, non sono pure e docili. Non sono come le vedi nei film e nei tuoi sogni. Sono ammaliatrici, ti regalano il paradiso per poi riprenderselo perché secondo loro non vai più bene. Ti tradisco e ti rendono uno schiavo mostrandosi indifese quando in realtà hanno gli artigli già ben conficcati nel tuo cuore e lo stanno maciullando senza che tu te ne renda conto»

Lo guardai mentre accendevo l’ennesima sigaretta. «Non è così, le donne sono…» Scossi il capo «Vedo che non hai ancora imparato a mettere a tacere quella voce che dentro di te urla ancora il suo nome! Vedi quanto sei patetico ? Non accetti quello che è successo e probabilmente se continui così farai qualche gesto sconsiderato atto solo a terminare la tua vita! Sei un idiota! Sei un completo imbecille! Ma come fai a stare male per una persona così ?!» «Io l’amo e questo potrebbe risolvere tutto, magari se le parlassi se…»

Alzai la mano e gli diedi uno schiaffo mi guadò impaurito non aspettandosi una reazione così da parte mia. «Se… se … se… Troppi “se”! Ma non capisci che lei è troppo vigliacca per parlarti ? Sa bene che se parlasse con te scopriresti tutto e lei vuole passare per la santarellina di turno, per quella ferita e tratta male! Ma sei così idiota da non capirlo. Lo capirebbe anche un sasso che è così! Cazzo mi vergogno per te!» Dissi spegnendo quella sigaretta ormai finita.

«Ora devo andare…» «E tu allora! Ti sei rinchiuso in quella stanza, l’hai modificata per dimenticare. Hai cambiato tutto o quasi del tuo ambiente per non ricordare! Hai cancellato le foto, gli scritti e ogni cosa potesse minimamente ricordarti come eri!» Disse arrabbiato «Hai ragione io ho tatto tutto questo, ma c’è un motivo e non è per dimenticare, ma per essere diverso da una nullità come te che piange per qualcuno che lo ha solo preso in giro e lo ha denigrato dicendo di amarlo! L’ho fatto per crescere, per diventare diverso e forse migliore da come sei tu! L’ho fatto per amore, ma per amore di me stesso e non certo per un amore inutile e privo di senso come quello! L’ho fatto per capire chi sono e cosa voglio realmente! Nel momento in cui decisi di cambiare, decisi anche di non amare più e di non legarmi più a nessuno!»

«Ora me ne vado!» Dissi chiudendo quella porta e lasciando quel me stesso da solo, in quella stanza a disperarsi per un inutile e stupido amore.

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