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Cuore di latta…

Fisso quella bacheca ormai scevra di ricordi. In realtà non sto fissando quell’inanimato oggetto appeso al muro, ma sto fissando il ricordo di cosa c’era appeso su di essa. L’inevitabilità dei fatti accaduto non mi sono ancora chiari. Tento di convincere me stesso che è stato meglio così , ma nel profondo sento una gran solitudine anche quando intorno a me quell’immaginaria folla si agita e dimena nei festeggiamenti di libertà.

Osservo me stesso dall’alto della mia età e provo a guardare altrove , ma inevitabilmente i miei occhi puntano un volto conosciuto. Lentamente quel volto prende colore e forma nella mia mente.

Quell’immagine dell’ultimo bacio non mi abbandonerà mai. I ricordi , l’amicizia e l’amore ormai svaniti dal suo cuore, non le permettono di vedermi e di osservare il mio volto ormai anziano. Cammino per strada con un immaginario basto, che non serve per sorreggere me, ma il peso e la consapevolezza di un amore finito e di un dolore presente e radicato in me nel profondo.

Faccio qualche passo in avanti verso l’inevitabilità del mio destino, sto per cadere e in cuor mio spero che ci sia lei a sorreggermi , come tanto tempo fa feci io. Ma cado rovinosamente per terra e nessuno, di quell’immaginaria folla si cura di un vecchio per terra che soffre.

Prendo il mio bastone a pochi passi da me e mi rialzo con la consapevolezza che il mio mondo è stato distrutto e in qualche modo devo ricostruirlo, ma questa volta non lo ricostruirò senza le adeguate protezioni. Mura di cinta che circondano il cuore, razionalità che lo protegge e logica che lo fa ragionare. La mente e il cuore sono in disaccordo su come procedere, ma le zittisco e dico “Tu cuore, vuoi continuare a soffrire per amore ?” Il cuore mi guarda e scuote il capo in segno di diniego. Guardo la mente e dico “Tu mente vuoi continuare a ricordare qualcosa di inutile e privo di senso ?” Anche la mente scuote il capo. Aiutai entrambi a rialzarsi e insieme cominciammo i lavori di ricostruzione.

“Ci vorrà del tempo , ma costruiremo un mondo migliore e più forte. Privo di emozioni e sentimenti, la logica farà da padrona e la razionalità il suo vice” dissi guardando il sole che tramontava e l’ombra di quei palazzi diveniva più lunga e grigia. Il cuore malinconicamente disse “Ma a cosa servo se vuoi un mondo di logica e razionalità ?” Ci pensai e poi gli diedi un spinta e lo lasciai cadere da una scarpata. Vidi il cuore sparire nelle profondità di quel dirupo. Urlava di paura ma non me ne curai. Guardai la mente. “Tu amica mia dalla razionalità innata e dalla logica ferrea , sarai la mia unica amica”.

Cominciai a guardare il mio mondo prendere forma. La razionalità e la logica erano l’unica cosa che mi avrebbe protetto. Il dolore era scomparso e non avevo più bisogno di quel bastone , camminavo freddo in mezzo alla gente e osservavo le loro reazioni così emotive. Dopo qualche tempo tornai nel posto in cui lasciai morire il mio cuore e guardai verso il basso. Non vidi nulla , vidi solo il profondo senso di pace che ora governava il mio mondo.

Tornato alla realtà osservo intorno a me e non vedo altro che voglia di razionalità e logica. Quell’immaginario mondo si sta avvicinando ed io lo accoglierò con le braccia aperte e senza un cuore che possa intralciarmi.

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