Racconto di san valentino

Questa racconto è frutto di ciò che è l’amore.

Si baciarono. Per un solo attimo tutto il mondo si fermò. Il mare, la luna, il cielo, la terra e il tempo rimasero ad osservare quelle due anime incontrarsi, ribellarsi al destino che le aveva segnate. Un solo istante, un battito d’ali di farfalla e tutto cessò. Le labbra lentamente si separarono e si ribellavano a quella separazione, volevano tenersi per sempre. La luna illuminava le lacrime di lei, che scintillavano come cristalli. Si allontanò e salì su quel treno che lo avrebbe portato in guerra, lì dove quelle anime morivano e il sangue scorreva tingendo la candida neve di rosso. 

Le mani che si lasciavano e la paura di non rivedersi erano insopportabili per entrambi. Il treno fischiò decretando l’inizio di un futuro incerto. Quella divisa che amava, gli stava adesso stretta, si sentiva legato da una immaginaria corda che lo trascinava lontano. Il non poter stare con lei lo logorava. Fece una promessa a se stesso, “Resta vivo!”. un secondo fischio fece muovere quel mostro d’acciaio. Su quella banchina, quella notte, una ragazza soffriva per il suo amore. Lentamente il treno acquistava velocità. La vide allontanarsi, poi più nulla.

Il fronte era solo a pochi chilometri, ma sembravano infiniti. Quella spiaggia, dove poco prima si erano amati, era divenuta sterile e arida. La luna piangeva lacrime amare e le stelle, tristi angeli, cantavano una triste melodia. La ragazza attese per molto tempo. Per anni, tutte le sere, andava alla stazione sperando di veder scendere da quel treno il suo amore. Non perse mai la speranza. 

Se andate in quella piccola stazione di provincia, forse è ancora li ad attendere e sperare, perché chi ama profondamente, continua a sperare e non si arrende, anche se sa in cuor suo sa che non tornerà mai più quel tempo in cui il suo amore le era accanto.