Vai al contenuto

Fuoco

E fu in quel momento che capii cosa mi avrebbe reso più forte. Mi alzai da terra sotto gli increduli occhi dei miei aguzzini. La polvere ricopriva il volto divenuto ormai una maschera di sangue. Li osservai uno ad uno lasciando che il mio sguardo si posasse sulle loro carni. Mossi un passo verso la porta.

Verso la libertà, verso quella luce fioca che era la mia anima. In un solo istante divenne un fuoco che arse con tanta furia da non poterne vedere la fine. Osservai quelle fiamme divampare in quella piccola stanza e bruciare ogni cosa. Quella era la mia anima che stanca di soprusi e perversi giochi, si stava ribellando e stava distruggendo ogni cosa , ogni emozione, ogni sentimento veniva annientato da quel fuoco privo di pietà.

Quando tutto si quietò restava solo un cuore ferito , arrabbiato e privo d’amore. Immobile senza battere per nessuno per l’eternità. Rimase in mezzo alle macerie di quella vecchia città costruita poco prima , quando era ancora schiavo dell’amore. E fu così che quel cuore non amò mai più, rifiutando quel sentimento, lasciandosi alle spalle il dolore e la rabbia di un amore mai amato e di un dolore sempre presente e vivo. Per tutta la vallata si sentivano le urla di rabbia di quel cuore, che ormai allo stremo morì dimenticando e odiando l’amore abbracciando invece la rabbia devastante di un dolore.

0 0 votes
Article Rating
Pubblicato inPensieri
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Copyright © Luca Sajeva 2022